
Con Scarfoglio fonderanno «Il Corriere di Roma», a cui partecipano molti illustri intellettuali e scrittori come D’Annunzio, Fogazzaro, Verga e Di Giacomo, «Il Corriere di Napoli» (1886), su cui Matilde terrà la rubrica Api, mosconi e vespe, e «Il Mattino» (1892). È direttrice e redattrice di molte riviste tra cui «Il Mattino-supplemento» (1894-1895). Prima del 1904, anno in cui fonda lei sola «Il Giorno» che dirigerà fino alla morte – e dove si firmerà molto spesso con lo pseudonimo di Gibus – apre una piccola rivista letteraria «La Settimana» (1902-1904).
Donna straordinaria, dall’ingegno acuto e dinamico dalla personalità artistica vivace, tumultuosa, indisciplinata, Matilde Serao possiede quella capacità mediatica che fa di lei una giornalista moderna. Oltre al suo impegno nel mondo giornalistico, con il ruolo di forte agitatrice sociale e culturale e autrice di inchieste, che spesso firmava con pseudonimi, la produzione scrittoria della Serao riguardò anche il mondo letterario: fu scrittrice di novelle, romanzi, saggi critici, pamphlet e note di viaggio. Tra i testi che rappresentano di più la sua adesione al naturalismo elaborandolo in un verismo istintivo, mimetico, immediato sono Fantasia (1883), Le virtù di Cecchina (1884), Il ventre di Napoli (1884), La conquista di Roma (1885), Vita e avventure di Riccardo Joanna (1887), il Paese della cuccagna (uscito a puntate tra il 1890-91 e ripubblicato da Elliot nel 2017) e Dal vero (1891). Tra le ripubblicazioni si ricardano L’amante sciocca (Elliot 2017), Lettere d’una viaggiatrice (Elliot 2017), Trenta per cento (Elliot 2017).
Morì a Napoli il 25 luglio 1927.